Un progetto mediatico durato quasi quattro anni, poi, chirurgicamente, alla vigilia del più grande avvenimento sportivo mondiale, i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro tutto finisce.
Il mio sogno di raccontare le gesta dei 29 atleti dell'Esercito che saranno a Rio si è bruscamente fermato alla vigilia dei giochi brasiliani, senza motivi e spiegazioni logiche.
Un attentato al lungo e duro lavoro di uno staff che produceva a ritmi infernali, notizie, servizi, articoli, ecc., con costi irrilevanti.
Un giorno però il sogno è stato spezzato.
Bruciati in un sol colpo contatti, accordi, progetti.
Che tristezza!
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