venerdì 21 giugno 2013

La seconda giornata dei Giochi del Mediterraneo parla solo Esercito Italiano

Fabio Scozzoli
Roma. Dopo l’oro ed il bronzo del mattino, conquistati rispettivamente, nella ginnastica a squadre con i caporal maggiori Vanessa Ferrari ed Elisabetta Preziosa nel concorso generale a squadre e nel sollevamento pesi con il caporale Micheal Di Giusto (-56 kg.), le gare pomeridiane di questi 17esimi Giochi del Mediterraneo regalano agli azzurri del Centro Sportivo Esercito, altre 6 medaglie di cui cinque d’oro, ed una d’argento.

Questo il grande risultato ottenuto da 8 dei 12 atleti del Centro Sportivo Esercito, quest’oggi iscritti in quattro discipline sportive. Ma andiamo per ordine.

La prima atleta a salire sul gradino più alto del podio nel pomeriggio è stata il caporal maggiore Genny Pagliaro (48 kg.) nel sollevamento pesi, protagonista di due primi posti, uno nello strappo, chiuso a 79 chilogrammi dopo aver superato la padrona di casa la turca Sibel Ko Ozkan (78 kg.), ed uno nello slancio, chiuso brillantemente con 100 chilogrammi, avendo quindi la meglio sulla spagnola Estefania Juan Tello (94 kg). 

A seguire, alle 18 puntuali, sono invece partite le finali di nuoto, con i nostri azzurri protagonisti di tre vittorie ed un secondo posto.

Artefici degli ori, sono stati il caporal maggiore Fabio Scozzoli nei 100 metri rana, primo con il tempo di 1’00”86, il primo caporal maggiore Federico Turrini nei 200 misti, chiusi con il tempo di 1’59”35 ed il caporal maggiore Martina De Memme nei 400 stile libero coperti in 4’08”18; l’argento è invece arrivato dal caporale Niccolò Bonacchi nei 50 dorso, completati in 25”42.
Solo quarta il caporale Martina Guzzetti nei 100 rana (1’09”90).

Sfortunata infine la prestazione delle ragazze della staffetta 4x100 che vedeva impegnate il primo caporal maggiore Laura Letrari ed il caporal maggiore Erika Ferraioli.
Le atlete azzurre, dopo essersi classificate prime nelle batterie di qualificazioni ed aver vinto la finale, vedevano infliggersi dai giudici una squalificata per un’irregolarità in fase di cambio tra due staffettiste.

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